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Millet, Jean François.

Pittore francese. Ricevette una prima educazione artistica a Cherbourg, trasferendosi quindi nel 1837 a Parigi, dove fu allievo di P. Delaroche. Dopo l'esordio con dipinti a soggetto mitologico e ritratti, nei quali mostrava di non aver ancora raggiunto uno stile personale e rimaneva legato alle ormai tradizionali formule romantiche, nel 1847 M. entrò in contatto con gli esponenti della Scuola di Barbizon. L'incontro segnò per M. una svolta importante, che lo orientò a moduli stilistici improntati ad un robusto realismo e alla trattazione di temi sociali, ai quali lo rese particolarmente sensibile l'adesione alle idee democratiche diffusesi intorno alla metà del secolo. Dopo il successo ottenuto con l'esposizione al Salon del 1848 di Lo spulatore (Parigi, Louvre), M. visse ritirato a Barbizon: qui dipinse soggetti tratti soprattutto dal mondo contadino e raggiunse i risultati migliori nelle opere in cui seppe conciliare il valore plastico delle figure con l'armonia e la sobrietà della composizione. Negli ultimi anni si dedicò prevalentemente alla pittura di paesaggio, risentendo anche dell'influsso di Th. Rousseau e, soprattutto nei quadri eseguiti con la tecnica a pastello, accostandosi alla tecnica impressionista. Fra le opere di M. ricordiamo in particolare: Il seminatore (1850, Boston, Museum of Fine Arts), Le spigolatrici (1857, Parigi, Louvre), L'angelus (1858-59, Parigi, Louvre), Primule (1868, Boston, Museum of Fine Arts), La primavera (1868-73, Parigi Louvre), La chiesa di Gréville (1874, Parigi, Louvre) (Gruchy 1814 - Barbizon 1875).
Jean François Millet: “Le spigolatrici“ (Parigi, Louvre)